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Ossi, Necropoli ipogeica di S'Adde 'e Asile

Ossi, Necropoli ipogeica di S'Adde 'e Asile

Ossi, Necropoli ipogeica di S'Adde 'e Asile

La necropoli di S'Adde ‘e Asile è situata nel territorio del Comune di Ossi, all'interno di una vasta area boschiva costituita prevalentemente da querce, lungo le pendici meridionali del Monte Corona ‘e Teula. Vi si accede dall'antico e suggestivo tratturo di Sas Rainanas, munito di pannelli esplicativi e cartellonistica direzionale.
Il territorio ricadente nell'ambito dei confini comunali di Ossi è ricco di aree di domus de janas e ambienti ipogei: in generale, si rileva come siano rari gli esempi di strutture monocellulari, mentre siano maggiormente diffusi gli ipogei pluricellulari con schema planimetrico complesso a proiezione longitudinale, conseguenza di un primo nucleo originario a schema semplice con pochi vani che ha subito nel corso del tempo degli ampliamenti con addizioni laterali variamente articolate.
Tale situazione si individua anche in relazione alla necropoli di S'Adde ‘e Asile, caratterizzata da ipogei con una planimetria prevalentemente complessa, in alcuni casi riconducibile ad ampliamenti successivi, mentre solo una delle sepolture è monocellulare.
Ad oggi sono stati identificati due raggruppamenti di ipogei denominati "Tomba Maggiore" e "Tomba dell'Ovile" e affioramenti isolati che ospitano la "Tomba delle Clessidre", la "Tomba con Coppella", la "Tomba delle Finestrelle", la "Tomba Monocellulare" e altri due con gli esemplari in escavazione.
La necropoli ipogeica è costituita, allo stato attuale delle conoscenze, da 11 domus de janas scavate in bassi affioramenti calcarei per lo più isolati e solo in parte raggruppati, distribuite secondo una logica apparentemente casuale (ma probabilmente influenzate dalla conformazione geomorfologica della zona) all'interno di un'area boschiva di circa un ettaro. Sono stati individuati anche due chiari esemplari di tentativi di escavazione. Quest'area ospita alcune tra le più significative sepolture neolitiche di tutta la Sardegna, sia in relazione allo schema planimetrico, sia in considerazione delle decorazioni architettoniche riscontrate e non sempre presenti nei complessi di domus de janas.
La cosiddetta "Tomba Maggiore", per esempio, è un ipogeo a proiezione longitudinale costituita da ben 21 ambienti, non riconducibili ad una concezione unitaria e originaria, ma scavati in momenti diversi: si possono distinguere, infatti, quattro nuclei . È situata all'interno di un bancone calcareo soprastante la parete rocciosa in cui è stata realizzata la cosiddetta "Tomba dell'Ovile".
La Tomba Maggiore presenta decorazioni a triplo corniforme (costituito da tre corna falcate unite tra loro da un breve listello verticale), pilastri e cornici architettoniche, false porte, soffitto a doppio spiovente riproducente la copertura delle abitazioni, protomi a corna lunate.
Di particolare importanza per la sua unicità nella decorazione architettonica è la cd. "Tomba delle Clessidre": si presenta come un ipogeo pluricellulare, orientato SSE, risultato di più interventi di ampliamento, scavato in un basso bancone calcareo; la domus prende il nome dalla ripetizione di motivi geometrici realizzati nelle pareti dell'anticella.
La cd. "Tomba dell'Ovile" è stata realizzata scavando un grosso bancone calcareo situato a poca distanza dalla Tomba Maggiore. L'accesso e la porzione occidentale della struttura sono stati danneggiati dalla demolizione effettuata per riutilizzare l'ipogeo come ricovero per animali: tali interventi ne hanno deturpato la facciata di ingresso e lo schema planimetrico, giacché si è proceduto all'abbassamento dei piani pavimentali per rendere la struttura più funzionale per offrire riparo al bestiame.

Storia degli scavi
La necropoli, nota nella letteratura scientifica con il nome di S'Adde ‘e Asile o di Brunuzzu, fu individuata per la prima volta da Ercole Contu nel 1969 e, da allora, gli studiosi ne rilevarono le emergenze visibili dandone brevi comunicazioni, con particolare riferimento alla Tomba Maggiore.
Una estesa indagine archeologica dell'area, tuttavia, fu effettuata solo nel 1984, grazie ad una collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica di Sassari con l'Istituto d'Antichità e Arte dell'Università degli studi di Sassari, (dir. A. Moravetti): gli scavi interessarono la "Tomba delle Clessidre", la "Tomba con Coppella" e la "Tomba a Trifoglio".
Successivamente, nel 1994 venne avviato il "Progetto per la Salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali del territorio di Ossi" mediante il quale si è provveduto, nel corso degli anni, a realizzare la ricognizione sistematica del contesto, la catalogazione e il rilievo planimetrico di tutti gli ipogei e a rendere fruibile il sito.

Bibliografia
P.M. Derudas, La necropoli di Mesu 'e Montes (Ossi) e Le necropoli ipogeiche di S'Adde 'e Asile e Noeddale (Ossi), collana "Sardegna archeologica. Guide e Itinerari", Carlo Delfino Editore, Sassari 2004.
P.M. Derudas (a cura di), Ossi Luoghi dell'archeologia, Catalogo della mostra fotografica permanente sui beni culturali del territorio di Ossi, Ozieri 1998.
P.M. Derudas, La necropoli di S'Adde ‘e Asile - Ossi, Ozieri 1998.
P.M. Derudas, Ossi. Archeologia del territorio, Notiziario-Sardegna, in "Bollettino di Archeologia", 43-45, 1995 (2004), pp. 148-152
G. Tanda, L'arte delle domus de janas, Sassari 1985.
G. M. Demartis, Ossi (Sassari) Loc. S'Adde ‘e Asile La tomba delle Finestrelle, in AA. VV., I Sardi. La Sardegna dal Paleolitico all'età romana, Milano 1984, pp. 285-287.
G. M. Demartis, Ossi (Sassari) Loc. S'Adde ‘e Asile. La tomba maggiore, in AA. VV., I Sardi. La Sardegna dal Paleolitico all'età romana, Milano 1984, pp. 285-287.
G. M. Demartis, La tomba delle Finestrelle di S'Adde ‘e Asile (Ossi-Sassari), in "Atti della XXII Riunione scientifica dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (Sardegna centro-orientale)", Sassari 21-28 ottobre 1978, 1980, pp. 161-180.
E. Contu, S'Adde ‘e Asile, Mesu ‘e Montes (Ossi), Notiziario-Sardegna, in "Rivista di Scienze Preistoriche" XXIV, 2, 1969, p. 379.
G. Chelo, Grotticelle funerarie artificiali nel sassarese, in "Studi Sardi", XII-XIII, Cagliari 1952-54, pp.82-89.
E. Contu, S'Adde ‘e Asile (Ossi). Notiziario-Sardegna, in "Rivista di Scienze Preistoriche" XXIX, 1, p. 265.

Come arrivare
Da Ossi uscire sulla strada provinciale n°97, al Km 5 si svolta a sinistra e si prosegue finchè non si giunge a un bivio, si prende quindi la strada che sale verso destra e si prosegue per alcuni km fino a raggiungere la fonte di Piogosa (abbeveratoio). Da qui si prende la strada a sinistra dell'abbeveratoio, si percorrono circa 300 metri e si gira quindi a sinistra su una strada sterrata abbastanza stretta, dopo circa 400 metri si giunge davanti all'ingresso di una proprietà privata dove è possibile lasciare l'auto. L'accesso al sentiero che porta al sito archeologico è sulla sinistra rispetto all'ingresso privato.

Categoria Struttura: Area o Parco archeologico

Tipologia Contenuti: Complesso archeologico

Fruibilità: sito non gestito

Provincia: Sassari

Comune: Ossi

Macro Area Territoriale: Nord Sardegna

CAP: 07045

Indirizzo: SP 97 bis - località Nuraghe Bainzo Olia, km 5

Informazioni sui biglietti e sull\'accesso: Attualmente il sito non è gestito.

Informazioni sui servizi: Non sono presenti servizi.

Aggiornamento

29/5/2024 - 18:09

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