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Tonino Ledda

Tonino Ledda


La figura del poeta ozierese Tonino Ledda è importante per inquadrare il fenomeno della riscoperta della poesia e prosa in lingua sarda attraverso i premi letterari.
È lui che nel 1956 fonda e avvia il Premio Ozieri, ancora oggi uno dei concorsi letterari "in limba" di maggior prestigio. Nei decenni che segono il secondo dopoguerra, in particolare dopo l'avvio della cosiddetta "Rinascita", la modernizzazione della Sardegna procede a tappe forzate. Questo impetuoso processo coinvolge anche gli strati più bassi della popolazione, convinti ad abbandonare la lingua madre per abbracciare la modernità veicolata in lingua italiana. La poesia in lingua sarda entra in crisi e rischia l'emarginazione a fenomeno antropologico di una società "in ritardo di sviluppo". In molti reagiscono a questo stato di cose (basti pensare a Antonio Simon Mossa). Uno dei più produttivi è Tonino Ledda che con l'Ozieri inizia la stagione dei premi letterari che diventeranno per diversi decenni il centro motore del rinnovamento letterario della lingua sarda. L'intellettuale è figlio di emigrati e ha subito sulla propria pelle la negazione della lingua materna già in casa propria. La contraddizione è solo apparente: la lingua in questo modo non è eredità etnica, ma scelta cosciente ed elettiva, che esprime la reazione all'omologazione dominante. Del linguaggio della poesia di Tonino Ledda, Francesco Masala ha scritto che "si fa naturalmente e volutamente semplice ed umile ma è invece carico di un alto potenziale lirico".

Aggiornamento

11/5/2023 - 16:44

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