Lo sloveno è parlato nella frangia orientale della regione autonoma del Friuli Venezia Giulia, al confine con la Slovenia.
Occorre tuttavia tenere distinte, per motivi di ordine linguistico, storico e socio-politico le comunità della provincia di Udine da quelle stanziate nelle province di Gorizia e di Trieste.
Le prime parlano varietà dialettali arcaiche, rimaste a lungo isolate rispetto alla madrepatria per la lunga appartenenza del loro territorio alla Repubblica di Venezia prima, al Regno Lombardo-Veneto e all'Italia dal 1866 in poi.
Gli Sloveni della zona di Trieste e di Gorizia, passati all'Italia nel 1918, furono invece costantemente integrati nel contesto culturale e politico sloveno.
In linea di massima le comunità di lingua slovena sono inserite in contesti di plurilinguismo, in convivenza con gruppi di lingua friulana o di dialetto veneto-giuliano. Non si hanno dati ufficiali sulla consistenza della minoranza slovena in Italia, tuttavia calcolabile con buona approssimazione tra un minimo di 50 mila e un massimo di 100 mila persone.
La legislazione di tutela della minoranza è rimasta a lungo legata ai trattati internazionali (ultimo quello di Osimo, ratificato nel 1977) che hanno regolato i rapporti tra l'Italia e la Iugoslavia prima, la Slovenia poi. Nella pratica, la tutela della minoranza è legata soprattutto all'aspetto educativo e al settore dell'istruzione in materia di minoranze etnico-linguistiche; in ogni caso la normariva di protezione era limitata alle province di Trieste e di Gorizia, mentre nessuna forma di tutela, salvo quelle previste dalle leggi regionali, si riferiva alle comunità slovene della provincia di Udine, rimaste estranee alle vicende dell'immediato dopoguerra e alle questioni inerenti la sovranità di Trieste (questa discriminazione trovava un parallelo nella situazione dei gruppi ladini delle province di Trento e Belluno, che non erano ammessi a fruire dei benefici previsti dagli accordi internazionali per le comunità ladine dell'Alto Adige).
La situazione si avvia ora a nuovi più favorevoli sviluppi, dopo l'avvenuta approvazione da parte del Parlamento italiano di una legge organica relativa all'intera minoranza di lingua slovena del Friuli-Venezia Giulia, la n. 38 del 2001, che comunque, per diventare operativa, necessita di un complesso iter di attuazione il cui passaggio più significativo è la costituzione di un Comitato istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slovena.
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