La miniera si inserisce in un paesaggio suggestivo e ricco di valori ambientali. Già conosciuta a fine Settecento, fu concessa nel 1877 ad una società inglese per passare poi in diverse mani fino alla conclusione delle coltivazioni minerarie, avvenuta nel 1981.
Nonostante l'impatto con l'ambiente è particolarmente suggestivo il bacino dei materiali sterili accumulati durante l'attività estrattiva, spesso a cielo aperto.
Rimane la laveria Genna Carru con volumi digradanti e tetti a spioventi, munita di funzionali aperture.
Dalla parte opposta, tra una vegetazione ricca e variegata si trova l'insediamento minerario comprendente una quindicina di fabbricati, semplici ma su livelli diversi e distanziati tra loro. Immersi nel verde con la chiesa situata nella parte centrale, erano adibiti ad abitazione per operai e tecnici.
La miniera fa parte del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall'UNESCO.
Storia degli studi
La miniera è menzionata in diverse opere sull'archeologia industriale in Sardegna.
Bibliografia
S. Mezzolani-A. Simoncini, Sardegna da salvare. Paesaggi e architettura delle miniere, Nuoro, Archivio Fotografico Sardo, 1993, pp. 154-159.
Come arrivare
La miniera piombo-zincifera di Arenas si trova nella storica vallata di Oridda e si raggiunge da Domusnovas una volta oltrepassata la grotta di San Giovanni.
Tipologia Contenuti:
Miniera
Fruibilità: sito non gestito
Provincia: Sud Sardegna
Comune: Fluminimaggiore
Macro Area Territoriale: Sud Sardegna
CAP: 09010
Indirizzo: località Arenas
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