Il viale delimita a E il quartiere storico di Marina. L'area si estende fra via Cavour e via dei Pisani.
Nell'area vennero alla luce i resti di un complesso con andamento N/E-S/O, in parte ipogeo, in parte coperto in legno, come farebbe intuire il consistente strato di bruciato ritrovato nel corso dello scavo.
L'edificio era costituito da una sorta di portico con pavimento in mosaico e colonne e da un vano rettangolare con absidiole laterali, chiuso a N da un'abside. Questa aveva il pavimento rialzato di m 1,30 rispetto al resto dell'ambiente ed era rivestita di lastre marmoree di riutilizzo, policrome e di grossa pezzatura. Al centro dell'abside vi era una piccola vasca di forma quadrata, con fondo concavo e con corte spallette realizzate con materiali di riuso. Nel fondo e nelle pareti erano presenti tracce di mosaico a piccole tessere di marmo e di pasta vitrea.
Quest'abside era, in origine, una grossa cisterna, da mettersi in relazione con l'acquedotto romano del II secolo d.C.. Successivamente la cisterna fu tagliata e venne messa in relazione con altre, anch'esse modificate nella funzione e nell'aspetto. L'insieme fu integrato con strutture in laterizi, pietre e blocchi.
Il complesso si estendeva, probabilmente, verso il centro della strada e verso il quartiere Marina. Era inserito in un'area a forte vocazione funeraria in età tardo-punica e romana. Considerato che in Sardegna le aree cimiteriali hanno spesso avuto un ruolo polarizzante nell'attivazione dei primi impianti chiesastici, si potrebbero interpretare le strutture di viale Regina Margherita come pertinenti ad una basilica cimiteriale, anche se tale ipotesi non è supportata da nessuna tradizione.
Il complesso subì un incendio e un crollo quando aveva già subito un declassamento, dal momento che parte del pavimento era stato spogliato del rivestimento marmoreo ed erano stati costruiti muri che ne avevano alterato l'aspetto. Per quanto riguarda la piccola vasca decorata a mosaico collocata nel pavimento dell'abside, non è possibile dire con sicurezza se fosse una vasca battesimale o un reliquiario.
Si ipotizza che le fasi iniziali del complesso siano da assegnare ad un periodo compreso tra il IV e il V secolo d.C., mentre l'abbandono definitivo dovrebbe essersi verificato nel VII secolo d.C.
Storia degli scavi
Gli scavi sono stati condotti nel luglio 1981 da Maria Antonietta Mongiu.
Bibliografia
M.A. Mongiu, "Addenda Formae Urbis. Elementi tardoantichi e altomedievali a Cagliari alla luce dei recenti scavi", in La Sardegna paleocristiana e alto medievale. Recenti studi e ricerche, Cagliari, 1988, pp. 63-88;
M.A. Mongiu, "Il quartiere tra mito, archeologia e progetto urbano", in Cagliari quartieri storici: Marina, Cagliari, 1989, pp. 13-22.
Tipologia Contenuti:
Complesso archeologico
Archeologia
Fruibilità: sito non gestito
Provincia: Cagliari
Comune: Cagliari
Macro Area Territoriale: Sud Sardegna
CAP: 09125
Indirizzo: viale Regina Margherita, s.n.c.
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Autore : Pisapia, Maria Stella
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