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Illorai, Ponte Ezzu

Illorai, Ponte Ezzu

Illorai, Ponte Ezzu

Il territorio di Illorai, nel cuore del Goceano, ha testimonianze archeologiche già dal Neolitico, come dimostra la necropoli di Molia, un complesso di domus de janas datate al 3000-2500 a.C. Tra le domus spicca per importanze la cosiddetta Tomba del Capo, un ipogeo pluricellulare che trova raffronto con la Tomba VII di Sant'Andrea Priu presso Bonorva. Si è ipotizzato che il geografo Tolomeo, quando nel II secolo d.C. scriveva dell'antica città romana di Acque Lesitanae o Lesa, facesse riferimento ad Illorai, ma non si hanno dati archeologici che confermino l'identificazione.
Il primo momento edilizio del Ponte Ezzu è stato attribuito all'età romana. Subì distruzioni e rifacimenti fino alla piena età medievale quando, per opera di maestranze pisane, ebbe la sua sistemazione definitiva.
I Pisani realizzarono un ponte a schiena d'asino per agevolare il passaggio da una sponda all'altra del fiume. Il monumento è costituito da tre arcate a sesto acuto, di cui quella centrale più ampia ed alta delle laterali (m 6,25 di altezza per m 5,50 di diametro). La sua robusta struttura poggia sulla roccia granitica sulle sponde del fiume. Le due arcate laterali avevano funzione di sfiatatoio quando la portata del fiume Tirso aumentava notevolmente minacciando di rendere impraticabile il ponte.
Vittorio Angius scrive che, per edificarlo, furono utilizzati blocchi di pietra di colore rossiccio provenienti dalla cava di Pabude nel territorio montuoso di Bolotana; ne loda, inoltre, il disegno perfetto e la robustezza e riferisce una tradizione antica, ma non confermata da dati storico-arheologici, che attribuiva la sua realizzazione alla volontà di Eleonora d'Arborea.
Oggi lo si può ammirare intatto, per tutti i suoi 35 m di lunghezza: Ponte Ezzu dimostra di essere, relativamente alle strutture di questo tipo, forse la meglio conservata in Sardegna, nonostante abbia dovuto contrastare per secoli le frequenti ed abbondanti piene del fiume.

Storia degli studi
Pochi sono i contributi che segnalano il monumento, ancora sostanzialmente inedito.

Bibliografia
V. Angius, "Illorai (acque)", in G. Casalis Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, III, Torino, 1836;
T. Oppes, Il Goceano, Cagliari, 1990, pp. 144-186.
S. Mameli, "Illorai: uomo, natura, archeologia", in Sardegna antica: culture mediterranee. Rivista semestrale di archeologia, etnologia e storia, 22, 2002, pp. 9-12.

Come arrivare
Si percorre la SP 128 bis in direzione Illorai fino alla "Casa Cantoniera del Tirso". Dopo 2 km da questa, si imbocca la strada di penetrazione agraria a d. per accedere alla zona nota con il toponimo di "S'Achille Ezzu". Il ponte si trova sul fiume Tirso, in località "Sa Terra Mala", ad una distanza di 6 km dal centro abitato di Illorai.

Tipologia Contenuti: Architettura civile

Provincia: Sassari

Comune: Illorai

Macro Area Territoriale: Nord Sardegna

CAP: 07010

Indirizzo: SS 128 bis - località Sa Terra Mala

Aggiornamento

2/10/2023 - 08:49

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