Il controllo romano della Sardegna fu basato innanzi tutto sull'imponente ed efficiente rete viaria. Il sistema venne, con ogni probabilità, impostato sui percorsi stradali già tracciati nella precedente epoca fenicio-punica, a cui si aggiunsero ponti e vie di raccordo tra le tratte principali e quelle di penetrazione per agevolare l'accesso e quindi il controllo delle zone interne.
A garantire l'efficienza degli spostamenti sulla rete stradale dovevano essere le varie stazioni di sosta (le cosiddette "mansiones") in cui i viaggiatori (in marcia sia per ragioni private sia per svolgere mansioni pubbliche) potevano trovare ristoro, sostentamento e cavalli freschi per proseguire il viaggio.
Il principale asse viario della Sardegna romana era quello che collegava Cagliari a Porto Torres e fu in gran parte ricalcato nel tracciato della odierna "Carlo Felice" (SS 131).
Altri importanti assi viari dovevano essere la litoranea orientale, la strada interna di penetrazione militare e di controllo della Barbagia, la litoranea occidentale e la variante da Sulci a Karales. I tronchi principali erano collegati fra loro mediante "diverticula", destinati a innervare il territorio.
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