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Nuovi sviluppi architettonici

Nuovi sviluppi architettonici

Nuovi sviluppi architettonici

Nel 1948 Cagliari diviene capoluogo della Regione Autonoma della Sardegna. Questo evento genera un inevitabile dibattito sul ruolo che la città avrebbe dovuto rivestire in futuro.

Il dibattito oscillava tra differenti, possibili scelte: privilegiare la ricostruzione immediata al fine di offrire una concreta risposta al problema dei senza tetto, oppure tentare un nostalgico ripristino della configurazione urbana deteriorata a causa della guerra.

Il piano di ricostruzione viene redatto nel 1945 e approvato due anni dopo. Scelte programmatiche precise previste dal piano, come la nuova rete viaria del centro storico o lo spostamento di alcuni servizi, non trovarono attuazione. Si preferì puntare verso una ricostruzione d'urgenza, spesso dettata da scelte urbanistiche incerte e esteticamente carenti, ma che si mostravano adeguate ad un ripristino rapido e poco oneroso dal punto di vista economico della funzionalità urbana della città.

In un simile scenario, non potevano mancare le occasioni di polemica. Fu il caso, ad esempio, dell'inaugurazione di due edifici per gli spettacoli: il "Cinegiardino" all'aperto e il Teatro "Massimo" (1944-47). La scelta di indirizzare risorse per la realizzazione di tali edifici fu contestata perché si riteneva andasse a discapito di altre priorità, come la Passeggiata coperta, l'Anfiteatro romano o le tombe puniche della necropoli di Tuvixeddu.

Per quanto concerne la viabilità cittadina, occorre constatare che i primi interventi (lo sventramento della via Santa Margherita e l'apertura della via Mameli) ebbero luogo solo nel 1957, poco prima della scadenza naturale del piano di ricostruzione.

L'attività edilizia fu assai intensa, quanto meno da un punto di vista strettamente quantitativo. Anche da questo punto di vista però, la maggior parte degli interventi fu guidata dalla fretta ricostruttiva e dalla sostanziale assenza di una seria programmazione.

Aggiornamento

10/9/2023 - 15:59

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