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Pabillonis, Ponte romano

Pabillonis, Ponte romano

Pabillonis, Ponte romano

Il ponte romano denominato "Sa Baronessa" si trova all'interno di un campo coltivato di proprietà privata, ad una distanza di circa quaranta metri ad Est dall'alveo del Flumini Mannu, a circa nove km a Nord del centro abitato di Pabillonis a poco più di un km dalla chiesa campestre intitolata a San Lussorio.
Le rovine del ponte romano denominato "Sa Baronessa", appellativo assunto solo nella seconda metà del XIX secolo ma noto nella cartografia ufficiale precedente come "Ponte Vecchio" o "Ponte di Santa Caterina", si trovano all'interno di un campo coltivato in area privata, ad una distanza di circa quaranta metri ad Est dall'alveo del Flumini Mannu, rispetto al quale non risulta perpendicolare, ma obliquo: tale fatto si spiega con i lavori moderni di canalizzazione e rettificazione che hanno del tutto alterato l'originale corso del fiume.
Secondo le più accreditate interpretazioni degli studiosi, il ponte sarebbe stato funzionale alla viabilità tra la città punico-romana di Neapolis e le aree interne del "territorium Neapolitanum", ubicato in corrispondenza di un importante guado controllato, a partire dall'Età del Bronzo, da due nuraghi ubicati sulle sponde opposte e, a circa seicento metri di distanza, anche dal Nuraghe Santu Sciori, sito in territorio di Pabillonis, dove sorse in Età Romana un importante villaggio.
Il monumento si colloca tra il I sec. a. C. e il V. sec. d. C.
Il monumento risulta attualmente in parte occluso alla vista nella sua porzione nord occidentale a causa della fitta vegetazione che lo avvolge, mentre il lato opposto è libero e perfettamente visibile: si conservano in condizioni ottimali due piloni, costruiti con blocchi di basalto parallelepipedi di grandi e medie dimensioni, forse recuperati da costruzioni più antiche, di cui sono visibili tre filari legati con malta di calce e rinzeppati con scaglie di pietre più piccole.
Sui piedritti basaltici si imposta un arco a profilo ribassato, con l'archivolto costituito da una ghiera costruita con blocchetti parallelepipedi di scisto legati anch'essi da una tenace malta che, nell'intradosso, fungeva anche da intonaco e del quale rimane ancora qualche traccia. Sull'estradosso è visibile ancora in buono stato di conservazione il piano stradale, costituito da ciottoli di varia natura e dimensione, affogati nella malta, mentre rimangono poche tracce dell'originario parapetto. Non sono riconoscibili intorno al monumento altre strutture o lacerti di murature, sia pertinenti al ponte, sia a costruzioni in qualche modo ad esso collegate.
Il ponte presenta delle lesioni significative nella parte mediana dell'arcata, per cui sussiste il pericolo di crollo se non si interviene con opere di consolidamento.

Storia degli scavi e degli studi
La prima menzione certa riconducibile al ponte romano di Pabillonis si rinviene in una mappa catastale ottocentesca di San Nicolò Arcidano, allora in lite per la definizione dei confini con i comuni di Mogoro, Pabillonis e Guspini, nella quale si attesta nell'attuale ubicazione del monumento il toponimo di "Ponte Vecchio o Santa Caterina" nel lato destro del fiume, che guarda verso la sponda opposta un non meglio identificato "Nuraxi Fogoneddu" in seguito mai più attestato dalle fonti.
La denominazione "Ponte della Baronessa" è successiva, dopo che il Barone Rossi, proprietario di quella zona, ricevette tale titolo nel 1847.
Nel 1987 l'Ispettore onorario Tarcisio Agus segnala il rischio di crollo del ponte, e si auspica un intervento di consolidamento.
Il monumento è stato interessato nel 2017 da un intervento di messa in sicurezza attuato dal Comune che, in occasione di lavori di manutenzione ordinaria e pulizia dell'area, aveva rilevato lo stato di precarietà della struttura.

Bibliografia
F. Floris, La grande enciclopedia della Sardegna, Sassari 2007, pp. 800.
Tarcisio Agus, Oggetto: Ponte romano pericolante in agro di Pabillonis, in Archivio corrente della Soprintendenza per i Beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano, prot. 2779, 16/05/1987.
F. Fois, I ponti romani in Sardegna, Sassari 1964, pp. 36-38.
G. Lilliu, Notiziario archeologico, in "Studi Sardi", Sassari 1948, n. VIII, fasc. I-III, pp. 412-460.
Istituto Geografico Militare, foglio 225 della Carta d'Italia IV - N.E. CASA ZÈPPARA, anno 1898.
Real Corpo di Stato Maggiore, serie "Mappe", Unità: San Nicolò Arcidano "Foglio d'unione del Comune di San Nicolò Arcidano", Cagliari 31 dicembre 1843.

Come arrivare
Il ponte romano "Sa Baronessa" è sito a circa 8 Km a Nord dal paese di Pabillonis, a poca distanza dalla chiesa campestre di San Lussorio. Dal centro abitato prendere, dalla via Gramsci, la SP 4; percorrere 7 km circa poi svoltare a destra e proseguire sulla SP 98 per 500 m., di nuovo a destra prendere una strada consortile. Dopo avere percorso altri 500 m. il ponte è visibile sulla sinistra.

Tipologia Contenuti: Monumento archeologico
Archeologia

Fruibilità: sito non gestito

Provincia: Sud Sardegna

Comune: Pabillonis

Macro Area Territoriale: Sud Sardegna

CAP: 09030

Indirizzo: SP 98 - località Ponte della Baronessa

Aggiornamento

27/10/2023 - 10:58

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