Descrizione
Monografia dedicata a uno dei protagonisti della cultura isolana del primo Novecento. Dagli studi Ginnasiali a Nuoro alla frequenza dell'Accademia di Belle Arti di Roma, ai suoi rapporti di amicizia con gli artisti del tempo: Melkiorre Melis, Mario Mossa de Murtas, Giuseppe Biasi. La pittura di Floris costituisce una visione intima della Sardegna, una incarnazione dei suoi antichi valori umani, della sua religiosità popolare profondamente radicata, la fedele rappresentazione della schiettezza di un popolo, attraverso il suo stesso linguaggio, semplice e chiaro. La sua produzione fissa un'immagine dell'Isola meno intellettualistica e più realistica, caratterizzata da una potente espressività arcaica.
Note
Volume di 200 pagine, formato 32 x 24, 306 illustrazioni a colori e 62 in bianconero. La stampa è stata effettuata con un retino a 90 linee in quadricromia su carta patinata.
Apparato testuale e didascalie facilitano la consultazione del volume e rispondono alla vocazione scientifica della risorsa.
Apparati: nota biografica, itinerario espositivo, bibliografia.
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