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launeddas

Risorse Digitali

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Categoria

Titolo

launeddas

Descrizione

Lo strumento nel suo insieme (#cunzertu#) è composto da tre canne: due unite (#loba#) e una sciolta. Nelle canne congiunte, quella di sinistra funge da bordone (#tumbu#), mentre la seconda (#mancosa#) presenta dei fori digitali, come pure la canna singola destra (#mancosedda#). Nell’estremità superiore di ciascuna di esse è inserito, e ben sigillato con cera d’api, un cannello del medesimo materiale, chiuso dal suo nodo naturale (#cabizzinu), dove viene escissa l’ancia idioglottide (#linguatza#) che si presenta come una linguetta rettangolare più o meno lunga e stretta con la superficie esterna segnata la intagli obliqui paralleli e sulle quali è collocato un piccolo grumo di cera d’api. L’estremità superiore di questo cannello, appositamente incavata, è rinforzata da alcune spire di spago impeciato. La canna di bordone (ricavata da un tipo di canna noto come #fémina# dalle pareti poco spessi e dall’ampia luce interna), senza fori, è divisa in due sezioni smontabili, congiunte con un incastro del tipo maschio/femmina: il primo ricavato nella parete esterna del pezzo superiore, il secondo incavato all’interno del segmento inferiore. Rinforzano l’incastro femmina diverse spire di spago impeciato che formano una sorta di ghiera. La canna centrale (ricavata da due internodi di canna detta #mascu#, caratterizzata da un maggior spessore delle pareti e da uno stretto canneggio) ha un diametro minore della precedente. Nella parete anteriore sono aperti quattro fori rettangolari per le dita e uno più in basso, sopra il nodo, di forma simile ma più esteso in lunghezza (#arrefinu#) che serve ad accordare le canne digitabili con il bordone. L’estremità superiore di tale apertura è occupata da una porzione di cera d’api mediante la sua parziale occlusione con della cera d’api. Questa canna è connessa al bordone con varie spire di spago che uniscono le rispettive estremità superiori, e mediante un distanziatore di canna lungo qualche centimetro, collocato sotto il foro per l’intonazione, in corrispondenza del nodo, che le fa divergere lievemente e che, a sua volta, è trattenuto e ricoperto dal solito avvolgimento di spago impeciato. La canna sciolta, quella di destra, è simile alla centrale per materiale e forma ma di minori dimensioni; è ricavata da due internodi di canna. La canna sciolta, quella di destra, è simile alla centrale per materiale e forma ma di minori dimensioni; è ricavata da due internodi di canna. Nell’internodo superiore, nella parete anteriore, sono aperti quattro fori digitali. Anche qui è presente, nella parte inferiore sopra il nodo, un foro oblungo per l’intonazione con la parte superiore chiusa da cera d’api.

Data

XX

Lingua

Relazioni

[Fonte] Catalogo regionale dei beni archeologici, artistici, storici ed etnoantropologici
[Fa parte di] Museo della vita e delle tradizioni popolari sarde

Provenienza

Progetto "Servizi informatici e catalografici relativi al sistema informativo regionale del patrimonio culturale", finanziato con fondi PO FESR Sardegna 2007-2013 - Asse IV, Linea di attività 4.2.3.a

Condizioni di Utilizzo

Le risorse digitali sono di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, e sono rilasciate con licenza CC By-NC-ND 4.0. Per l'utilizzo della risorsa è possibile contattare la Direzione Generale dei Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna (pi.dgbeniculturali@regione.sardegna.it)

ID

AMG_187344

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