Titolo
Nuoro, Museo della Vita e delle Tradizioni Popolari Sarde, Thurpos ed Eritaju
Descrizione
Le strutture del Museo della Vita e delle Tradizioni Popolari Sarde, situato a Nuoro sul colle di Sant'Onofrio, vennero realizzate nei primi anni sessanta dall'architetto algherese Antonio Simon Mossa imitando lo stile architettonico dei paesi sardi.
Negli anni cinquanta, la preoccupazione che destava il rapido abbandono dell'uso dei costumi tradizionali portò a una particolare attenzione a questo aspetto culturale cosicché il museo che nasceva in quegli anni prese il nome di Museo del Costume e delle Arti Popolari.
Nel 1972 la struttura museale venne acquisita dall'Istituto Superiore Regionale Etnografico e assunse il nome attuale.
Nei suoi locali si svolgono attività di documentazione e ricerca, e si organizzano eventi come la prestigiosa Rassegna Internazionale di Cinema Etnografico, convegni, concerti e iniziative culturali di vario tipo.
Il museo custodisce la più grande raccolta di oggetti etnografici della Sardegna: circa ottomila reperti di cultura materiale provenienti da tutta l'isola fra gioielli, amuleti, ornamenti, indumenti, tessuti, utensili, giocattoli, strumenti musicali, pani e maschere tradizionali.
Rivestono un particolare interesse gli ambienti dedicati alle maschere di carnevale della Barbagia che documentano la persistenza nell'Isola di manifestazioni rituali tipiche del bacino del mediterraneo. Tra queste singolari testimonianze vi sono i Thurpos che personificano i buoi aggiogati all'aratro guidato dal terzo componente che rappresenta il contadino, e l'Eritaju, portatore di ricci, di Orotelli.
Commenti